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Lu sule, lu mare, lu jentu…e la danza popolare salentina: pizzica salentina! Quando si parla di Salento si pensa anche alla sua danza più caratteristica, quella ballata nelle sagre e nelle feste di paese. La pizzica salentina, soprattutto per chi abita a sud della Puglia, è un vero rituale che trasforma le piazze in luoghi pieni di vita, sorrisi e folklore.
Da secoli donne, uomini e bambini danno vita a spettacoli danzanti che affascinano sempre i turisti. La pizzica salentina riesce così a far immergere tutti in un’atmosfera senza tempo. Infatti, prendendo parte a questo ballo si segue il suo ritmo incalzante e ci si lascia andare senza riuscire a fermare il desiderio di danzare.
Densa di simboli e caratterizzata dall’utilizzo di diversi strumenti musicali, la pizzica salentina ha dato vita a diversi gruppi che continuano ancora oggi a portare questa danza popolare salentina in giro per l’Italia e non solo…
Perché la pizzica è un patrimonio da preservare e valorizzare!
Così questo antico ballo di gruppo, che ha avuto origine dal dio greco Dioniso, è tuttora suonato e ballato nelle diverse occasioni di divertimento.
Nata secoli fa, la pizzica salentina è un ballo che ha avuto origine dal dio greco Dioniso, il Bacco per i Romani. Nell’antichità, infatti, tutta la zona della Magna Grecia, durante il periodo della colonizzazione greca, era sotto l’influenza artistica, culturale ed economica delle poleis.
Così il dio del vino e della liberazione dei sensi era molto amato nel sud della Puglia. E fu proprio durante i festeggiamenti in suo onore che i salentini iniziarono danze e veri e propri riti pagani.
Ma il Dioniso era amato anche in quanto dio della gioia e del benessere. Ed è per questo che con il ballo della pizzica i salentini celebravano soprattutto il rinnovarsi della vita.
Infatti, la cosiddetta pizzica tarantata è passata alle cronache principalmente per il suo uso terapeutico. Dopo il morso della tarantola, solo la musica riusciva a risvegliare la vittima dallo stato di inerzia in cui era caduta.
Così la donna danzava, si liberava e si sfrenava finché non riusciva ad annullare l’effetto del veleno.
Il Salento, secoli fa, ha dato vita ad una musica popolare che rivive ancora oggi in tutto il suo folklore. I salentini si lasciano così trascinare dal ritmo frenetico della pizzica pugliese in questo vivace ballo di coppia. Infatti, a differenza della pizzica tarantata, la pizzica pizzica si balla in due.
La danza popolare salentina può essere considerata un rituale, quasi un corteggiamento tra l’uomo e la donna. Infatti, i ballerini mettono in atto un corpus di saltelli, sul posto, avanti e lateralmente, ricamandoci sopra diversi passi.
Ad esempio, la ballerina può inseguire l’altro, allontanarsi da lui o incrociarsi.
Il tutto circondato dalla ronda di altri ballerini, musicisti o semplici curiosi euforici che assistono tenendo il tempo. Così il ballo, nato come forma di corteggiamento, è diventato una vera e propria festa.
Quello che rende la pizzica salentina unica nel suo genere è la commistione di simboli e strumenti musicali. A rendere giocoso e festoso il ballo sono le ampie gonne delle donne che vengono mosse a ritmo di musica, creando ampi movimenti rotatori.
Un accessorio immancabile è il fazzoletto che viene sventolato dinanzi al partner per invitarlo a ballare. Così si anima ancora di più la danza!
Anche i lunghi scialli servono per mostrare la propria femminilità, mentre gli uomini, in pantaloni e camicia, devono danzare esprimendo tutta la loro virilità e forza.
Oltre agli accessori che rendono movimentate le danze, nella pizzica del Salento non possono mancare alcuni strumenti musicali. Quello più importante, che dà il ritmo di base, è il tamburello leccese, simbolo tradizionale della pizzica salentina . A questo si aggiungono anche i due strumenti più antichi della tradizione popolare, ovvero il flauto e il tamburello senza sonagli.
Per aumentare il ritmo e rendere ancora più festante la danza si usano anche gli organetti e le nacchere.
Dietro la pizzica si celano la potenza emotiva, il folklore e la cultura di un intero popolo.
Ed è per questo motivo che la danza popolare salentina non è rimasta soltanto negli annali dei salentini, ma ancora oggi nei paesi di questa zona i giovani riescono a rinnovarla, rimanendo sempre legati alla tradizione. Infatti, diversi gruppi musicali hanno deciso di dare continuità a questo ballo popolare e di divulgarne tutta la sua bellezza.
Sarebbe impossibile citarli tutti, ma tra quelli degni di menzione ricordiamo i Tamburellisti di Torrepaduli che portano in giro, anche all’estero, la musica popolare salentina, gli Avleddha che cantano in grecanico, i Calanti di Ugento e gli Lu rusciu nosciu in attività dal 1995.
Questi e tanti altri gruppi musicali riescono a tramandare di generazione in generazione un patrimonio culturale e musicale della Puglia come la pizzica salentina .
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